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al testo di Adielle
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Voce del verbo scorrere, alle sue vene ogni fiume per giunta sedotto dal corpo ad immersione dove brancolare una pretesa di vita all' avanguardia di spargimenti di sangue. Averti qui per ricordare come eravamo, con i calici levati le carezze sottobanco. Il futuro dei supermercati nelle porzioni per singoli. Le chiese non basteranno a contenere le pretese di perdono. Ce ne andremo così per le strade fuoriporta in gita da noi stessi con zaini leggeri, le scie chimiche nel cielo. A caccia di scorci strategici da condividere su facebook. Diversi ma di solitudini tutte uguali. Seriali assassini di tempo. Rapitori rapiti dalla voglia di riscatto. Che non avviene, che non avviene, nonostante tutto l' ingegno profuso. Mentre si danza al ritmo confuso del cuore che continua a battere fino all' ultimo svincolo da prendere in direzione ostinata e contraria. Sento le fusa delle anime monouso fiore all' occhiello di questa recente umanità. Per fortuna ci sono ancora fulgidi esempi di specchiata moralità ma come non diventare retorici nel farne menzione? I nostri padri conservano intatta la loro mite grandezza. Martiri ed eroi del veromondo, nell' epica della normalità. Sapremo esserne degni? Io già perdo memoria e consegno le mie retine ad immagini preconfezionate. Col capo cosparso di cenere, non mi resta che pregare la preghiera degli atomi. |
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